La ceretta da incubo!

Possiamo nel 2018 vivere ancora un'esperienza orripilante nel fare una ceretta?!
Ebbene si..è accaduto e (ahimè) accadrà ancora.
Questa mancanza di professionalità in alcuni centri estetici è figlia del totale disinteresse verso la formazione.
Titolari oramai storiche restano tali, ferme a quando, anni fa, nell'epoca in cui tutto era ancor meno regolamentato, hanno aperto il loro centro ed ora sono certe di essere “arrivate” e di non aver più niente da imparare! (Che amarezza!)
Ma voglio raccontarvi la mia disavventura, per farvi capire meglio il perché della mia disapprovazione!

Da un po di tempo, appena posso, stacco dalla città in cui vivo per rifugiarmi al mare, lavoro meglio e produco di più, in termini di risultati.
Scandisco le mie giornate tra immersioni totali nel lavoro, lavori in casa, nuove ricette e mi ricarico con salutari passeggiate tra la natura.
Anche quel week end è stato più o meno così, sino a che non ho avuto la brillante idea di cercare un'estetista in zona per fare la ceretta, roba di routine per noi donne, per quelle zone in cui con il silk'epil proprio non è possibile arrivare completamente! Insomma, niente di troppo impegnativo, se pur decisamente non indolore.

Dopo varie chiamate senza successo ai centri dei paesini della zona, riesco finalmente a trovare posto, neanche troppo lontano da dove sto, ma già mi attanaglia un pensiero..”perché mi ha dato così tante alternative di orario per l'appuntamento?” mi supplico da sola di non iniziare con la menata di analizzare il suo planning per capire se lavora o meno, ma una vocina mi dice di non andare, naturalmente non l'ascolto! (dovrei affidarmi di più al mio sesto senso)

Cerco di essere fiduciosa sulla scelta fatta ed arrivo puntuale all'appuntamento.
Il centro all'entrata ha una piccola sala d'attesa e diverse signore del paese chiacchierano animatamente tra loro.
Attendo che qualcuno si palesi per accogliermi ma chi cerco e proprio in mezzo a quella”crew”!

“E' lei per la ceretta?”
“Si, ho prenotato a nome di ...”
"Certo certo, si accomodi qui”

Vengo accompagnata in cabina, attendo che mi venga dato lo slip mono uso e che la signora esca, sicuramente tornerà con indosso un camice!
La signora non esce.
Mi guardo attorno e cerco un tappetino dove poter poggiare i piedi una volta tolta le scarpe, il tappetino non c'è.
“Non rompere, non è la fine del mondo!”   Ok,no problem, sblocchiamo la situazione.

“Mi scusi, potrei avere lo slip?”
“No, noi non lo diamo”
“Forse non ricorda, ho prenotato per fare mezze gambe e inguine”
“Si si! Tenga pure le sue mutande e si stenda”

Sta tranquilla, di certo è bravissima, avrà una manualità pazzesca, non hai niente di cui preoccuparti.
Mi stendo, la signora afferra un enorme confezione di talco e mi sommerge di questa fine polvere, le mie mutande nere scompaiono sotto questa coltre bianca manco fosse la nevicata del '56! Ma che c...o fa?! Ora inizio a preoccuparmi.

“Scusi, ma è necessario così tanto?!”
“Si si, se no le si attacca la cera” Ma cosa sorridi!?
“Anche per questo speravo mi desse gli slip...” Faccio io indicando la mia biancheria sommersa, Sorrido, ma in modo sarcastico!
“No, noi non li diamo perché se no la cera si attacca agli slip” Aspetta, mi stai dicendo che non hai una manualità pazzesca, che mi riempirai di ceretta ovunque tanto da dover buttare anche le mutande e di certo mi farai malissimo?!

Mi spiazza, non so cosa dire tanto sono incredula.
Voglio andare via, ma penso ancora di poter dare una possibilità, in fondo non abbiamo ancora iniziato!
Ma sono confusa, molto confusa e spaventata!
Mette lo scalda cera tra i miei piedi, controllo il contenitore e mi preparo al dolore, la ceretta non è quella adatta.
Il primo strato viene posato su quel centimetro di talco posto poco prima e nonostante lo spessore sento il caldo, molto caldo.
Mi aggrappo letteralmente al lettino in attesa dello strappo,
ma la*@#]/*%§@[/§,
ecco, questo è meglio che non lo descriva.

Lassignora fa il suo lavoro come il migliore dei manovali, io mi contorco ad ogni strappo sperando che finisca presto.
Nel frattempo continua allegramente a parlare con le signore della sala d'attesa perché la cabina è proprio accanto e sopra è aperta. La riservatezza è un altro punto forte di questo centro!
Quando si rende conto che soffro, gentilmente cerca di distrarmi avviando una conversazione.

“Lei non è di qua, di cosa si occupa?”  A me andava benissimo non dover parlare con il mio aguzzino!
“Sono una Spa Manager”  tra tutte, mi sembra la cosa più semplice da dire, ma dentro di me so che ho fatto una fesseria..
“Una che?!”  Ecco..lo sapevo...uff..ssignora non ne ho voglia di parlare con lei che mi sta torturando!
“Lavoro nelle Spa”
“Aaahhh! Ecco perché voleva lo slip! E ma noi qui non lo diamo, non siamo mica una Spa”.
“Lo slip l'ho chiesto da cliente, non da una che lavora in Spa, semplicemente perché anche nei centri estetici lo danno Ssignora, non è un trattamento di lusso, è una questione di igiene, come il fatto di lavorare con una divisa o un camice” Sorrido impavida. E' sulle cosce, non può farmi male quanto prima.
“E va beh..ma in spa le fate pagare care le cose” pazzesco..ha fatto orecchie da mercante e mi risponde pure a vanvera!
“Non è proprio così Ssignora, forse un tempo! Le differenze sono altre. Oggi rispetto a prima le SPA sono più alla portata di tutti sa!” Ma cosa ne sa...
“Ma.., con questa crisi, siamo davvero messi male..” Crisi?! Ssignora se non lavori sta tranquilla che non è per via della crisi!!!

Mi chiede di voltarmi, da questa posizione ho una visuale migliore della cabina.
La polvere è ovunque ma probabilmente è talco, un po' come quando si fanno dei lavori di muratura in casa, quella polvere fine che non andrà via per settimane, credo che qui sia perenne e che il talco sia tra le voci di costi maggiori di questo centro.
Volendo giustificare la polvere con il talco mi rendo comunque conto che la pulizia non è granché, l'esposizione dei prodotti è terribile e fuori tema, per quanto si sia al mare siamo comunque a novembre, i solari dovrebbero già aver lasciato il posto ad altro.

Dopo poco Lassignora mi dice che abbiamo terminato.  Sono davvero dolorante e nel voltarmi chiedo una crema lenitiva.

“Non l'abbiamo,ma aspetti...” Mmmm..si mette male, cosa vuole...
Non credevo ai miei occhi, ha preso il talco e fa nuovamente per “infarinarmi”! La fermo in tempo.  Mi rivesto, la cera residua mi si attacca anche all'interno dei jeans, non è una bella sensazione.

“Sa Ssignora, ho avuto modo, per via del lavoro di conoscere aziende che hanno cerette specifiche per le zone più delicate, una addirittura indolore, pensi che io stessa riesco a far tutto da me con quella cera, ma purtroppo l'avevo terminata!” E' la verità e mi sento di dirglielo per non far passare ad altre ciò che ho passato io.

A quel punto Lassignora va in un'altra cabina e torna con una ceretta specifica per le zone più sensibili.
Io resto di stucco. Non era quella di cui parlavo io ma comunque avevi una ceretta migliore e mi hai fatto un totale con la meno indicata!??!?! E me lo dici pure?! Ti odio, è ufficiale.

Dico solo “ non è quella di cui sto parlando io, ma vedo che la ha, decisamente più specifica dell'altra!”

Mi chiede il nome della ceretta di cui parlo ma sono talmente arrabbiata che non lo ricordo, pago e vado via.

Mi fa male sia camminare che sedermi in macchina. Devo assolutamente passare in farmacia perché qui non ho con me il mio oleolito di iperico.
Torno a casa, non vedo l'ora di entrare in doccia e mettere la crema.

Scopro che in alcune parti manca la pelle ed in altre ci sono ancora peli!
Ho speso 30€ per tornare a casa dolorante, scarnificata, con ancora i peli e un paio di mutande in meno e con il pensiero di Lassignora che è convinta sia colpa della crisi se non lavora quanto vorrebbe..
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Una vera ceretta da incubo!