YOGA, tra paure e solidarietà ai tempi del "CoronaV".

 È un periodo surreale.

L'Italia è ferma, messa in ginocchio da un nemico invisibile ma potente, sia per come attacca la nostra salute fisica,  sia quella mentale, con lo scaturire di ansie e paure personali e intime.
Si arriva così ad una quarantena doverosa per fermare il contagio.
Non è semplice ma non impossibile.
​La buona riuscita di questo provvedimento per fermare il virus non sta tanto sui decreti e sulle ordinanze, quanto sul buon senso delle persone, mai come ora la nostra salute dipende da noi.

Così per riuscire ad andare avanti con meno difficoltà,  sui Social si scatenano iniziative di vario tipo con l'”#iorestoacasa”,  tra cui il gesto bellissimo da parte degli insegnanti Yoga più illuminati, di divulgare video gratuiti delle loro lezioni per dare ai propri allievi, e non solo, la possibilità di proseguire la propria pratica a casa sentendosi meno soli.

Si sa.. ”Mens sana in corpore sano” ed ora questo principio è essenziale.

Ma (perché naturalmente c'è un ma) il Corona si insinua anche in questo contesto, creando una paura un po' strana, ovvero che tutta questa solidarietà crei un danno agli insegnanti stessi.

Questo lo leggo su un post che è l'appello di un insegnante ai colleghi, a non proseguire con la divulgazione di questi video perché ciò toglie valore alla pratica, che non dev'essere insegnata gratuitamente.
Insomma..a gratis non si fa niente!
Potete immaginare cosa sia venuto fuori!
C'è stato addirittura chi, dando man forte a questo concetto, si è spinto oltre lasciando libero sfogo al rancore, sostenendo che
“le lezioni offerte non hanno un senso o una qualità decente” invocando addirittura il Karma verso questi colleghi ed asserendo che “chi segue questi insegnanti avrà ciò' che merita”.
Ecco, io allieva, da un insegnante Yoga che esterna certi pensieri ne starei ben alla larga e facilmente si può smentire la prima affermazione dal momento in cui tra gli insegnanti che si sono dimostrati solidali ci sono nomi del calibro di Gabriele Severini, Susanna Finocchi, Max Czenszak, Angelo Marratzu etc.. alcune tra le figure di altissimo livello nel mondo dello Yoga, in Italia e non solo.

Ma sapete da dove arriva la paura che la solidarietà diventi concorrenza sleale?
Ebbene, da un concetto che ribadisco da diverso tempo e che purtroppo ancora viene preso sottogamba.
Ovvero che gli operatori olistici non sono dei bravi commerciali.
E questo genera una profonda insicurezza.
Certo, direte voi,  "se no avrebbero fatto i venditori e non  insegnato "!
Ed è questo l'errore!

Ora lo spiego in termini molto semplici.
Parliamo di persone che hanno deciso di trasformare la loro passione in un mestiere, commercializzando il proprio sapere, questo senza nulla togliere ai benefici straordinari delle discipline olistiche ed hai principi su cui si basano.
Noi siamo allievi ma siamo anche dei clienti, dal momento in cui apriamo il portafoglio per fruire della prestazione di questi servizi, il cui valore viene monetizzato, esattamente come per qualsiasi altro prodotto. Poche romanticherie in questo.

Un post che condanna la solidarietà di chi mette a disposizione gratuitamente anni di studio e sapienza per il bene sociale, è sbagliato sia eticamente che a livello di Comunicazione e Marketing (parola diabolica per alcuni)!
Trasmette insicurezza e paura, soprattutto in un momento in cui le persone ne hanno già abbastanza da se.

Al contrario, gli insegnanti solidali, hanno inconsapevolmente attuato del Marketing Esperienziale, per la precisione “Marketing Relate”, trasmettendo messaggi positivi di inclusione e stimolando, in questo periodo di solitudine forzata, l'individuo a riflettere su sentimenti e pensieri sociali.
Ma più di ogni altra cosa hanno dimostrato, con un grande cuore, con sicurezza e fiducia, i reali principi di una pratica come lo Yoga, che nasce prima di tutto come un vero e proprio percorso spirituale e personale.
Hanno agito moralmente ed eticamente bene.

Inoltre, con i loro video, (che si sa, hanno un ritorno altissimo in termini di visibilità), hanno permesso a tantissime persone di conoscerli e di far vedere ciò che fanno e come lo fanno.
Questo sommato alla solidarietà, porterà loro anche enormi benefici nel lavoro!
Primo perché sono riusciti a fidelizzare i propri allievi e secondo perché ne avranno di certo di nuovi, quando tutto questo sarà finito.
Perché non c'è migliore strategia di vendita se non quella che fa nascere nella mente delle persone, il desiderio di una vita migliore e piena di gratitudine nel ricordo di un'esperienza vissuta.
E questa esperienza la ricorderemo per sempre.

In conclusione, non tutti possono essere dei commerciali e ci sta!
Ma la soluzione c'è.
Esistono tantissimi Webinar gratuiti sull'argomento oppure, se davvero non è tra le proprie corde, ci si può avvalere della consulenza di esperti di comunicazione olistica, naturalmente a pagamento, perché un bravo professionista investe su se stesso.

Approfitterei dunque di questa quarantena per migliorare questa aspetto della professione, per dare maggiore cognizione al valore di se stessi e di ciò che si propone, anziché avere paura della solidarietà degli altri.
Questo soprattutto se si sa di essere un/una bravo/a insegnante, se no il rischio più grande è che, in un periodo in cui in qualsiasi settore tutti sanno fare tutto, gli improvvisati possono avere maggiore successo solo perché sanno vendersi meglio.
Dunque farsi conoscere al meglio diventa un reale dovere per se stessi e per gli altri.

LA SOLIDARIETÀ FA SEMPRE BENE,  A CHI LA FA E A CHI LA RICEVE. GRAZIE!

https://youtu.be/r_pb9HXDDVg

 http://bit.ly/mysoreroom,  se l'app vi chiedesse un numero id potete inserire 9027314172

Ashtanga Yoga Massa, per dirette live

Dharma Shala Ashtanga Yoga Monza&Brianza,  per dirette live